Genere giallo

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    Poirot e i 4 non mi è piaciuto particolarmente. Non dico di averlo trovato patetico, ma inferiore agli altri sì.
    Di casi, ahimé, ne ho risolti pochi. Al contrario, ho risolto la maggior parte dei casi di Sherlock.

    Edited by Sawyer90 - 19/1/2024, 00:04
     
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    CITAZIONE (Sawyer90 @ 18/1/2024, 23:53) 
    Poirot e i 4 non mi è piaciuto particolarmente. Non dico di averlo trovato patetico, ma inferiore agli altri sì.
    Di casi, ahimé, ne ho risolti pochi. Al contrario, ho risolto la maggior parte dei casi di Sherlock.

    E dire che Sherlock mi sembra faccia più leva sull'effetto "sorpresa" che su quello deduttivo.

    Non lo so, a me "Poirot e i 4" ha proprio sconvolto, è forse il libro più brutto che io abbia mai letto. Infatti dopo ho dovuto fare una pausa da Agatha Christie per riprendermi dal trauma... ma "Il Natale di Poriot" è stata una ventata di aria fresca (e sono anche felice di averlo risolto).
    Molti dicono che "Il treno azzurro" sia il libro peggiore della saga; non a caso è stato scritto subito dopo "Poirot e i 4" e nel periodo peggiore della vita di Christie, quello in cui si è separata dal marito, si è finta dispersa e poi ha dichiarato di aver perso la memoria.
     
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    Il treno azzurro forse non spicca particolarmente tra le opere della scrittrice inglese, ma non l'ho trovato così malvagio. Non avevo la minima idea che fosse ritenuto il suo peggior romanzo.
     
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    Il treno azzurro più che altro è un caso piuttosto tiepido e poco articolato, con un movente poco interessante e una soluzione più da racconto che da romanzo. Però è abbastanza dignitoso, non ha difetti macroscopici.

    Poirot e i Quattro io lo adoro proprio perché è la follia sotto acidi della zia Agatha, un unicum completamente fuori di melone impossibile da classificare e inconcepibile da replicare.
    Infatti la versione di Suchet lo stravolge del tutto normalizzandolo e riconducendolo nel recinto del giallo tradizionale con risultati tristanzuoli.

    Quanto alle soluzioni della Christie, molto dipende anche dal punto della vita in cui la si legge, e quanto si è stati esposti al genere giallo negli anni: per dire, tra i racconti ,Testimone d'accusa e Tre topolini ciechi hanno avuto soluzioni pioneristiche, ma in quanto tali sono state talmente scopiazzate successivamente che ormai concettualmente sono sputtanate almeno quanto il colpo di scena del Sesto Senso, l'identità di mamma Bates in Psycho e la sorte di Hannibal Lecter.

    PS comunque io non indovino praticamente mai 🤣
     
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    Per ora io ho indovinato "Aiuto Poirot", "Assassinio sul Nilo", "Il Natale di Poirot" e "L'Assassinio di Roger Ackroyd". Ma me ne mancano...

    Su "Poirot e i 4" (SPOILER) pensavo fosse tutto uno scherzo di Poirot che voleva passare il suo tempo insieme a Hastings in modo interessante, infatti torna da lui dopo tanto tempo proprio per svagarsi, ci tiene a non farlo annoiare e a prolungare la sua permanenza, e ci sono vari punti in cui Hastings sviene e sappiamo quello che fa Poirot solo in base al suo racconto (che può essersi inventato). Quindi, in un certo senso, pensavo che il colpevole fosse Poirot. Era tutto talmente assurdo, esagerato e completamente diverso dal solito stile logico dei romanzi di Agatha Christie che mi sembrava lampante; quando alla fine si è scoperto che non c'era nessun mistero e che era tutta una Mission impossible per salvare il mondo, in modo del tutto incongruente e sotto acidi, mi sono cascate le braccia. È come se nel Nome della Rosa a un certo punto arrivassero gli alieni e li combattessero coi bazooka. Ma al di là di quello era proprio scritto male, tutto frenetico, bambinesco e pieno di stereotipi.
     
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    Io ho indovinato:

    - Il pericolo senza nome;
    - Se morisse mio marito;
    - Assassinio sull'Orient Express;
    - Poirot sul Nilo;
    - La domatrice;
    - Il Natale di Poirot.
     
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    Assassinio sull'Orient Express? Tanto di cappello!
    Io avevo capito che c'erano tanti assassini e avevo individuato dei gruppi e dei moventi, ma non immaginavo lo fossero tutti, non avevo fatto caso al numero di accoltellate e per ignoranza non sapevo la cosa del numero dei giudici nel tribunale inglese. Tu sapevi questa cosa o hai capito la soluzione in un altro modo?
     
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    Non avevo minimamente idea del fatto del numero dei giudici. Sono andato ad intuito e, intuendo che gli assassini erano molti e che la quasi totalità delle testimonianze non mi convincevano del tutto, ho optato per la teoria del tutti colpevoli.
     
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    Anche io ho indovinato Assassinio sull'Orient Express ma ammetto che tantissimi collegamenti non ero stato in grado di farli,
    ad esempio l'iniziale russa sul fazzoletto e la questione dei dodici giudici.


    Per quanto riguarda Roger Ackroyd ho iniziato ad avere il sospetto verso la fine, ma niente di concreto (e ormai ero talmente catturato dalla lettura che non volevo tornare indietro a rileggere le pagine precedenti per capire se fosse un'ipotesi plausibile).
    Preciso che quando ho letto Roger Ackroyd non sapevo SPOILER IMPLICITI che fosse considerato il capolavoro della Christie, che ci fosse un colpo di scena alla fine ecc., quindi non sono stato influenzato da fattori esterni FINE SPOILER

    Anche nel caso di Sherlock Holmes ricordo di aver indovinato la soluzione prima che venisse rivelata, per esempio ne La valle della paura avevo capito che
    il narratore del secondo tempo fosse in realtà un agente di polizia
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    Di Ackroyd
    ho valutato la soluzione già nel primo capitolo.
    Quando poi si fa riferimento al ricatto ho trovato che il dottore fosse la cosa più logica in assoluto. Era ovviamente l'unico a conoscere le cause della morte, è un medico... Non c'era nessuna controindicazione, e nel momento in cui va a casa sua appena prima dell'assassinio ne ho avuto la certezza, da come discutono e da come narra, il libro non va tanto per il sottile nel farlo capire, ma è bello proprio per questo.
     
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    Io non ci provo neanche a scoprire il colpevole, un po' perché sono negato di mio e un po' perché mi voglio gustare la lettura pagina dopo pagina (quando leggo mi estraneo completamente dal mondo). Il caso di "L'Assassinio di Roger Ackroyd" fa eccezione perché ero subito arrivato al colpevole per le stesse ragioni che cita Shi, ma - consapevole di essere un po' negato per queste cose - mi ero detto che sicuramente sbagliavo e che dunque il colpevole doveva essere qualcun altro. (:
    Rispetto a chi è già intervenuto, devo ammettere che di gialli ne ho sempre letti assai pochi e che mi sono avvicinato al genere solo negli ultimi anni. Non sono un grande fan dei romanzi della Christie (almeno per quei pochi che ho letto), con l'eccezione di "Verso l'ora zero" che mi ha entusiasmato, ma in compenso adoro le sue opere teatrali (originali o trasposizioni dei suoi romanzi che siano), con le indicazioni di scena precisissime che fanno sembrare di stare vedendo la scena anziché di stare leggendola.

    Da fan di "La signora in giallo", ho avuto la malaugurata idea di leggerne (quasi) tutti i romanzi e ... stendiamo un velo pietoso (con giusto un paio di eccezioni). =_=

    L'anno scorso, per un caso fortuito, mi sono imbattuto in uno dei libri della serie dell'ispettore Thomas Lynley di Elizabeth George e sono rimasto rapito dal suo stile.
    E anche se il romanzo non era un gran che ("La donna che vestiva di rosso", mi pare che sia il 16° della serie), sono rimasto talmente colpito da comprarmi tutta la serie, che ora sto leggendo - seppur lentamente - in ordine cronologico, apprezzandola moltissimo. Le descrizioni minuziose, ma affatto pedanti!, degli ambienti, i dettagli della vita privata perfino dei personaggi minori, la cura con cui vengono fornite e miscelate le informazioni rendono più ricca l'esperienza di lettura.
    La proprietà di linguaggio è poi il suo punto forte, e non mi ha meravigliato leggere in alcune recensioni che spesso in lingua originale i suoi lettori sono costretti a ricorrere al dizionario; per quanto mi riguarda, è un orgasmo linguistico riga dopo riga.
     
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